Bauman: “La rivoluzione non è qualcosa che stiamo facendo, ma è qualcosa che ci sta capitando”

Il teorico della “società liquida” Zygmunt Bauman, uno dei pensatori contemporanei più acuti e seguiti, è stato il main speaker della seconda edizione dell’International Communication Summit.

Le riflessioni di questo grande sociologo hanno impreziosito il dibattito, contribuendo al successo del summit. Bauman ha focalizzato il proprio intervento sul tema della “crisi” dovuta a quello che a suo avviso è un eccesso d’informazione che sovrasta i cittadini-utenti del web e la necessità di un filtro selettivo.

Hanno inoltre partecipato al summit alcune personalità di spicco del mondo delle Istituzioni, dei media, dell’impresa, dell’università e della ricerca, quali Alessandro Rovinetti, giornalista e docente già segretario generale della Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica ed Istituzionale e di FEACP, Vincenzo Boccia, vicepresidente di Confindustria e Presidente Piccola Industria, Mario Morcellini, direttore del dipartimento di Comunicazione e ricerca sociale dell’università "Sapienza" di Roma, Antonio Nizzoli, responsabile dell’Osservatorio di Pavia, Giovanni Maria Vian, direttore dell’Osservatore Romano.

Riflessioni di portata internazionale sono state affidate alle testimonianze di Naceur Mestiri, ambasciatore della Tunisia in Italia, Fabrizio Romano, capo dell’unità di crisi della Farnesina, Idris Al Senussi, membro della famiglia reale di Libia e Chairman di Senussiya Foundation, e Pierre Zémor, presidente onorario di EuroPcom e consigliere di Stato di Francia, già Presidente FEACP.