Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
Intervistato a margine dell’anteprima di Rosso Instanbul, l’ultimo lavoro girato nella sua terra d’origine, il regista Ferzan Ozpetek riflette sul potere della narrazione per avvicinare popoli e culture: «Esiste un linguaggio mediterraneo? Direi proprio di sì, e questa definizione mi piace molto. Non solo: credo esista un modo particolare di raccontare le cose, che interessa tutti i piani della narrazione. Io, ad esempio, ho usato molto le musiche come chiavi di racconto all’interno dei miei film; nel mio ultimo lungometraggio su Instabul, città piena di rumori e di suoni, in tante occasioni ho tolto la musica e ho usato i rumori della città, e questo ha cambiato il mio modo di comunicare».
«Tramite i miei film – continua Ozpetek – voglio condividere valori ed emozioni con le persone, a prescindere dal successo al botteghino. Quando mi dicono che hanno visto anche dieci volte un mio film, questo per me è un trionfo, è come ottenere un premio importantissimo. E questo riconoscimento, fatto di emozioni, lo sento dall’Italia alla Turchia»