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Tunisia: dalla crisi alla comunicazione di crisi

In un momento storico delicato per il Mediterraneo, Paesi e Istituzioni tentano di limitare le ripercussioni della crisi su investimenti e turismo cercando di migliorare la comunicazione: tra tutti, emerge la Fipa Tunisia, a cui è stato assegnato il Premio Speciale Euromediterraneo 2015

I cambiamenti e movimenti in corso nell’area del Mediterraneo e nel Vicino Oriente stanno profondamente modificando anche il modo di comunicare le società  nazionali. Di fronte al diffondersi di immagini e dati economici sconfortanti, infatti, Paesi ed Istituzioni corrono ai ripari per bilanciare immagini-paese negative ed evitare che i flussi finanziari per investimenti e turismo decollino per altre destinazioni, in una corsa verso la ripresa dell’economia regionale che rilanci consumi e occupazione, inaugurando nuovi messaggi e nuovi linguaggi.

La Grecia e l’Iran sono stati infatti, in ordine cronologico, gli ultimi due Paesi a evidenziare che il laboratorio  dell’area mediterranea allargata è in ebollizione dal punto di vista politico ed economico. Se lo storico accordo che toglie le sanzioni all’Iran ha infatti aperto ad Est del Mediterraneo inediti scenari politici ed economici e le elezioni greche hanno tenuto l’Europa con il fiato sospeso, nel Sud del Mediterraneo la Tunisia – ancora una volta – è stata il laboratorio mediterraneo di una comunicazione di crisi realizzata per controbilanciare gli effetti degli attentati che l’hanno colpita nella prima parte dell’anno.

Per tale motivo è stato assegnato a Fipa Tunisia, l’Agenzia per la Promozione degli Investimenti esteri tunisina, il Premio Speciale Euromediterraneo 2015 per la campagna di comunicazione realizzata in occasione del Tunisia Investment Forum 2015, che in un momento delicato per la Tunisia si è rivolto agli investitori stranieri sottolineandone i punti di forza.

Un’azione di comunicazione volta a restituire al Paese la sua immagine di nazione in corsa verso il benessere e la democrazia ma anche un chiaro segnale al Nord dell’Europa della necessità di una risposta economica e politica complessiva per stabilizzare l’intera regione mediterranea.

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