Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
È sempre più forte la determinazione delle imprese italiane nel fare business oltre i confini nazionali. La conferma arriva anche dalla Conferenza dei Direttori Esecutivi per l’Italia presso le Istituzioni Finanziarie Internazionali (IFI),organizzata lo scorso 19 dicembre a Roma dall’Agenzia ICE in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Economia e delle Finanze, cui hanno preso parte i Direttori Esecutivi presso Banca Mondiale, Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, Banca Interamericana di Sviluppo, Banca Africana di Sviluppo e della Banca Europea degli Investimenti.
«Per crescere nei Paesi in via di sviluppo abbiamo dovuto trovare canali finanziari aggiuntivi al tradizionale credito bancario: stiamo avendo ottimi risultati lavorando con l’International Financial Corporation del Gruppo Banca Mondiale» racconta un’azienda medio-grande, produttrice di macchine agricole.
Ma le IFI sono una strada possibile anche per le PMI. A testimoniarlo è una piccola impresa di trattamento acque ospedaliere, il cui fatturato è esclusivamente estero: «Per noi i fattori chiave per vincere le gare internazionali sono: studio dei documenti, monitoraggio costante dei tender internazionali, avere in azienda personale dedicato, conoscere l’inglese». E la determinazione: «Stiamo partecipando per la prima volta ad una gara in un Paese in cui non abbiamo ancora lavorato. Stiamo studiando. Probabilmente questa volta non vinciamo, ma la prossima concorreremo alla pari delle grandi imprese internazionali».