|

L'Italia “resiliente”, tra paure globali e ansie quotidiane

Nell'Italia dell'insicurezza si apre, finalmente, uno spiraglio. L'insicurezza percepita resta alta, ma è diventata gestibile e mitigata dall'abitudine. Ne emerge il ritratto di un paese che si adatta e resiste, nonostante tutto, alla pressione delle sue stesse paure

Distruzione dell'ambiente più che terrorismo. Disoccupazione più che criminalità organizzata. L'identikit delle paure degli italiani, tracciato ogni anno da Demos & PI e Osservatorio di Pavia per conto della Fondazione Unipolis, restituisce un paese diviso tra ansie quotidiane, direttamente vissute, e paure più fantasmatiche e indirette, che ci raggiungono potenziate dallo specchio dei media globali, di cui parla anche Zygmunt Bauman nella sue riflessioni sull'insicurezza liquida.

L'ottavo rapporto dell'Osservatorio europeo sulla sicurezza, presentato lo scorso 24 gennaio a Roma alla presenza del Presidente della Camera Laura Boldrini, conferma alcuni trend assestati, – come il primato dell'instabilità politica (temuta dal 61,4% degli italiani) e quello della bassa fiducia  nello Stato (professata appena il 14% degli italiani, a fronte del 40% medio del resto d'Europa e dei picchi di Francia e Germania, oltre il 60%) – ma introduce una novità.

L'indice di insicurezza assoluta, che sintetizza i tre indici parziali (insicurezza globale, economica e criminale), scende infatti dal 41,1 %, massimo storico registrato nel 2014 a un sempre elevato, ma più fisiologico 33,5%. La ragione, secondo il professor Ilvo Diamanti, che insieme al Presidente di Unipolis Pierluigi Stefanini e Antonio Nizzoli dell'Osservatorio di Pavia ha commentato i dati, sta nello sviluppo da parte del corpo sociale di una provvidenziale “resilienza”, una capacità di adattamento, che fa sì che questa incertezza collettiva sia vissuta, rispetto al passato, con meno drammaticità.

«Le paure – ha spiegato Diamanti – non si traducono in Paura. Le incertezze non si condensano in una nube di Grande Incertezza, com’era avvenuto negli ultimi anni». E ha concluso: «L’abitudine all’insicurezza, in altri termini, ci rassicura. Ancorati al territorio, riusciamo a resistere. E a “esistere”. Nella nostra “terra di mezzo”».

Share

Subscribe

ICS Editorial

Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.

Mag

© ICS POMILIO BLUMM SUMMIT
Alcune foto potrebbero essere prese dal Web e ritenute di dominio pubblico; i proprietari contrari alla pubblicazione possono scrivere a contact@pomilio.com