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Verso la nascita del marchio “Made in Algeria”

Anche l’Algeria si prepara ad adottare un marchio a garanzia dell’origine dei prodotti nazionali: un segnale del crescente interesse dei governi per la tutela delle proprie produzioni, mentre in Italia resta alto il livello d’attenzione sui fenomeni contraffattivi

La valorizzazione e la tutela delle produzioni nazionali non è un’esclusiva dell’Italia: il Forum des chefs d'entreprises, l’Associazione centrale imprenditoriale algerina aderente a BusinessMed, ha infatti avviato uno studio per la creazione di un marchio a garanzia dell’origine algerina dei prodotti.

Un’iniziativa che si affianca al marchio “Consumare algerino” recentemente varato dal Governo del Paese e che vuole affiancare i consumatori nell’identificare i prodotti di origine nazionale, promuovendone la diversificazione e supportando le imprese produttrici nazionali.

Nel frattempo in Italia è Coldiretti a tenere alta l’attenzione sulle ripercussioni economiche legate alla contraffazione mettendo provocatoriamente in mostra i prodotti agroalimentari falsamente italiani, il cosiddetto “italian sounding”.

I prodotti che conquistano i consumatori grazie alla forza evocativa dell’italianità hanno un costo stimato in “oltre 100 mila unità di lavoro, 14 miliardi di produzione aggiuntiva e oltre 5 miliardi di valore aggiunto” secondo quanto sottolineato da Luisa Ferrarini, Vice Presidente per l'Europa di Confindustria, in un'audizione alla Commissione Parlamentare di inchiesta sui fenomeni contraffattivi lo scorso settembre.

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