Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
Dal 1995, Transparency International pubblica la classifica annuale delle nazioni in base al loro livello di corruzione percepita. L’edizione 2016 del CPI (Corruption Perception Index), derivante da misurazioni incentrate sui settori pubblico e politico, ha interessato 176 Paesi nel mondo.
Ai vertici, Danimarca e Nuova Zelanda, seguiti da Finlandia e Svezia. Ad accomunare i paesi virtuosi, l’esistenza di normative ritenute avanzate in tema di trasparenza e accessibilità delle informazioni. Leggero miglioramento per l’Italia, che – grazie ad un incremento di 3 punti nella votazione in centesimi – guadagna una posizione rispetto al 2015, collocandosi al 60° posto . Nel quadro europeo, però, il nostro paese risulta terz’ultimo, seguito solo da Grecia e Bulgaria.
A margine della presentazione del CPI 2016 presso la sede dell’Autorità Nazionale Anticorruzione a Roma, il Presidente di Transparency International Italia, Virginio Carnevali, e il Presidente ANAC, Raffaele Cantone, hanno firmato un protocollo d’intesa in materia di gestione delle segnalazioni di illeciti da parte di dipendenti pubblici.
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