Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
Se aggiungere valore ad un prodotto è ormai una prassi consolidata nell’ambito della comunicazione commerciale, far sì che il valore stesso diventi una sorta di “brand” e che sia “venduto” come tale è ancora una pratica per molti versi pionieristica, terreno esclusivo della comunicazione delle Istituzioni. E proprio a riflettere sulle sfide legate a questo tipo di comunicazione è stato invitato Philip Kotler sul palco dell’omonimo Marketing Forum, svoltosi lo scorso 15 maggio a Milano.
Dopo aver tenuto un discorso di ampio respiro sul presente e il futuro del marketing, spaziando dal ruolo dei social media a fenomeni quali la sharing economy e il consumer empowerment, Kotler ha preso parte alla lectio “Expo 2015: la visione europea del cittadino-consumatore”, insieme al vice commissario UE Giancarlo Caratti e a Franco Pomilio, ICS Chairman e presidente di Pomilio Blumm.
«Anche le Istituzioni – ha spiegato Kotler – dovrebbero sviluppare un talento comunicativo per dialogare con i cittadini, trasmettere valori, sostenere un avanzamento nelle idee. Ad esempio, se il messaggio è “non sprecare”, occorre passare dal marketing ad una sorta di “demarketing”, dall’invito a consumare all’esortazione a ridurre i consumi». A fargli eco anche il presidente di Pomilio Blumm, agenzia specializzata proprio nella comunicazione pubblica, che ha ricordato: « Le Istituzioni devono puntare sulla semplicità, su uno storytelling realizzato secondo precise regole umanistiche e semantiche, capace di raggiungere differenti culture e contribuire alla creazione di un senso di comunità, identità e cittadinanza europea condivisa».