|

New media, old values

Cambiano gli strumenti, non le basi della professione. Per Gianni Riotta, moderatore di ICS 2012, sono molti gli aspetti rivoluzionari del giornalismo 2.0. Ma i principi di fondo restano immutati. Un’anticipazione dei temi che animeranno l’evento del 18 ottobre nell’opinione di uno dei più stimati giornalisti italiani.

Il giornalismo al tempo del social media: migliore o peggiore? Argomento largamente dibattuto e controverso, ma che certamente non può essere ignorato o sottovalutato, perché mette sul tavolo una serie di problematiche centrali per la reputazione e la credibilità della professione. A partire dal controllo delle fonti, la cui moltiplicazione esponenziale in certi casi favorisce una gestione piuttosto disinvolta, se non addirittura pratica palesemente scorrette.

Anche di questo si parlerà nel corso della terza edizione dell’International Communication Summit, dedicata al tema dei social newtwork e web reputation. Non a caso per l'evento quest'anno è stato scelto come moderatore Gianni Riotta, uno dei giornalisti che per primi, in Italia, ha intuito le potenzialità di questi nuovi strumenti.

«Fare giornalismo con i nuovi media – ha dichiarato Riotta alla redazione di ICS Magzine, che lo ha recentemente incontrato in previsione dell’evento di ottobre – non è più facile né più difficile, è completamente diverso. Il giornalismo tradizionale era unidirezionale: il giornalista scriveva e diffondeva le notizie o il loro commento in modo unidirezionale, dal giornale, dalla centrale televisiva o dalla radio. Internet, i social media, i blog hanno cambiato questa unidirezionalità in una multipolarità: la notizia viene rilanciata, esaminata, controllata, discussa».

È quello che alcuni definiscono il potere del passaparola, che se da un lato rappresenta un formidabile diffusore di notizie e informazioni, dall’altro presenta innegabili rischi, che il giornalista accorto non può e non deve trascurare.

«La verifica delle fonti nei new media non è meno necessaria, scrupolosa e faticosa di quanto fosse negli old media - raccomanda Riotta -. Fidel Castro è “morto” svariate volte su Twitter, e anche colleghi molto accorti ci sono cascati; perché io no? Semplicemente perché se non conosco la fonte dico: “voci di morte di Castro nella blogosfera”, per cui ho dato la notizia che c’è, cioè la blogosfera parla della morte di Castro, ma non ho dato la notizia che non c’è ancora, cioè la morte di Castro».

L’importante, insomma, è che tutte queste opportunità di moltiplicazione e condivisione siano gestite in modo corretto, perché, conclude il giornalista, «cambiano i media, ma non i valori sui quali si fonda la professione». New media, old values, appunto.

 

Share

Subscribe

ICS Editorial

Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.

Mag

© ICS POMILIO BLUMM SUMMIT
Alcune foto potrebbero essere prese dal Web e ritenute di dominio pubblico; i proprietari contrari alla pubblicazione possono scrivere a contact@pomilio.com