Poco più di un anno fa – ad ottobre del 2014 – si assisteva al lancio da parte di Transparency International Italia del servizio ALAC, il portale anticorruzione grazie al quale i cittadini hanno la possibilità di segnalare – in forma del tutto anonima e gratuita – casi di corruzione di cui essi siano stati vittime o testimoni.

“A voce alta – Un anno di segnalazioni”, il report ufficiale pubblicato sul sito di Transparency, mostra un quadro piuttosto positivo del lavoro svolto durante il primo anno di vita di ALAC: i dati raccolti parlano di ben 133 segnalazioni ricevute, di cui un quarto relativo al settore della pubblica amministrazione; la tipologia di illecito è piuttosto varia, anche se prevalgono l’abuso di posizione pubblica e la mancanza di trasparenza, mentre per quanto riguarda l’estensione geografica si è riscontrata una prevalenza di segnalazioni riferite agli enti locali, specialmente all’interno di piccole realtà territoriali che, forse più di altre, riescono a sfuggire al controllo centrale.

I risultati ottenuti dall’analisi dell’attività di ALAC durante il suo primo anno di vita sono senza dubbio incoraggianti, sebbene ci sia ancora margine di miglioramento. Tra gli obiettivi di TI Italia per il 2016, infatti, emerge in maniera particolare la necessità di incrementare l’incisività del servizio, a livello sia di tempistiche che di risultati, così come l’esigenza di allargare il campo dei partner disposti a collaborare con ALAC e di aumentare la visibilità mediatica del servizio. A questo scopo, sono state create una piattaforma online dedicata al servizio ed una pagina web riservata alla donazioni, ed è stato lanciato uno spot dedicato (vedi video) on air sui canali Sky.