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Open data: verso una legge anche in Italia

È stata presentata l’8 luglio a Venezia la proposta di legge per un Freedom of Information Act. Il testo, redatto collettivamente da oltre 30 associazioni, tra cui TI -It, intende aprire l’accesso alle informazioni pubbliche, già garantito in oltre 90 paesi democratici

«Occorre una rivoluzione nel rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione tale per cui il cittadino può verificare giorno dopo giorno ogni gesto che fa il proprio rappresentante»: così si pronunciava Matteo Renzi nel suo discorso di insediamento a Palazzo Chigi. A fine 2013 aveva già dichiarato che, qualora fosse diventato premier, avrebbe dato priorità assoluta ad un Freedom of Information Act (FOIA) per l’Italia, ovvero ad una normativa che comportasse obblighi di pubblicazione, informazione e trasparenza per le PA.

A distanza di pochi mesi da queste dichiarazioni, l’associazione no profit Diritto di Sapere e oltre 30 organizzazioni della società civile, tra cui Transparency International Italia, si sono messe a  lavoro per realizzare la proposta di legge di un “Atto per la libertà d’informazione”, presentata ufficialmente l’8 luglio a Venezia nell’ambito del Digital Venice.

L’obiettivo del progetto #foia4italy è difendere un diritto universale, riconosciuto dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, e sostenere così una piena partecipazione dei cittadini alla vita democratica, aumentandone la consapevolezza sull’operato delle amministrazioni e sul quadro sociale ed economico in cui vivono.

Attualmente, in Italia l’accesso agli atti amministrativi può essere richiesto solo da chi “vi abbia interesse per la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti” (Legge n. 241/1990). Se approvata, la legge proposta (ispirata alla legislazione dei paesi più avanzati nel settore) consentirà a chiunque di poter conoscere tutti gli atti, i documenti e i dati in possesso delle PA, con poche e perentorie eccezioni. Tra i dati accessibili, ci sarebbero quelli sui finanziamenti in corso, sulla sicurezza delle città, sulla situazione sanitaria e molte altre informazioni utili.

In linea con lo spirito partecipativo e cooperativo che ne ha sancito la nascita, il testo della proposta di legge sarà sottoposto al giudizio collettivo della cittadinanza tramite un’azione di crowdsourcing finalizzata a perfezionarlo ulteriormente. Il lancio di una campagna pubblica ne sosterrà l’adozione entro l’anno.

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