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Legge anticorruzione: il giudizio positivo di Transparency

È favorevole la valutazione di Transparency International Italia sulla legge anticorruzione approvata lo scorso maggio. Tra i punti indicati come i più interessanti, il divieto di contrattare con la PA e la reintroduzione del reato di falso in bilancio

Il capitolo italiano di Transparency International, organizzazione transnazionale impegnata nella lotta alla corruzione a tutti i livelli della società, ha giudicato in modo positivo la recente approvazione del disegno di legge anticorruzione. Il ddl, fortemente voluto dal Presidente del Senato Pietro Grasso, è stato definito “un importante passo avanti nel contrasto al fenomeno”.

Tra i punti giudicati più favorevolmente, l’aumento a 5 anni del divieto di contrattare con la PA per i corrotti (ritenuto, potenzialmente, il più potente disincentivo a commettere il reato) e l’obbligo di restituzione del maltolto in caso di patteggiamento (stimato come una dimostrazione di buon senso, nonché un modo per ripagare la collettività del danno subito).

Particolare apprezzamento riceve la reintroduzione del reato di falso in bilancio, con tutta la portata culturale e comunicativa di questa scelta, che lancia un messaggio più chiaro e deciso contro le pratiche di evasione, corruzione e riciclaggio. Inoltre, un potenziale aiuto a far emergere la corruzione arriva, secondo Transparency, dallo sconto di pena da un terzo a due terzi per chi decide di collaborare, nonché dall’estensione dei poteri di vigilanza e di controllo dell’Autorità Nazionale Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone.

Pur esprimendo sostanziale soddisfazione per questo traguardo legislativo, Transparency ricorda che per sconfiggere la corruzione occorre anche e soprattutto “quello scatto culturale , che deve partire dalla scuola, dai luoghi di lavoro, dalla coscienza individuale di ogni cittadino, in grado di avvicinare l’Italia ai Paesi in cui i comportamenti etici sono più diffusi”.

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