Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
6 miliardi di Euro, ossia più del 5% della spesa sanitaria pubblica, vengono bruciati ogni anno a causa della corruzione e delle frodi nel settore sanitario. Un bilancio pesante, aggravato dal fatto che 2 milioni di italiani hanno dichiarato di aver pagato la famosa “bustarella” in cambio di prestazioni di favore da parte di medici o reparti ospedalieri.
Proprio per aiutare il sistema sanitario italiano a ridurre i livelli di corruzione, Transparency International Italia ha lanciato il progetto “Curiamo la corruzione”, insieme a Censis, Ispe Sanità (Istituto per la Promozione dell'Etica in Sanità) e Rissc (Centro Ricerche e Studi su Sicurezza e Criminalità), con il sostegno di Siemens Integrity Initiative.
Da poco entrato nel vivo delle attività, attraverso iniziative di ricerca, formazione, sensibilizzazione e sperimentazione di misure anticorruzione nelle strutture sanitarie pilota (Bari, Melegnano, Siracusa e Trento) il progetto nasce con l’obiettivo di promuovere la trasparenza e l’integrità nell’ambito sanitario italiano, incoraggiando atteggiamenti responsabili sia a livello individuale che collettivo.
Tra le iniziative di “Curiamo la corruzione”, anche la prima “Giornata Nazionale contro la Corruzione in Sanità” che si terrà il prossimo 6 aprile contemporaneamente a Roma e in altre città italiane. Durante l’evento, che vedrà anche il coinvolgimento del presidente dell’Anac Raffaele Cantone e del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, verranno presentati i risultati del primo anno di attività del progetto.