Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
«Il sistema degli incentivi al fotovoltaico deve essere rivisto in maniera sostenibile per imprese, cittadini e sistema Italia » ha affermato Paolo Culicchi, presidente di Assocarta sigla che rappresenta i consumatori industriali al tavolo ministeriale. «Molte associazioni imprenditoriali – ha aggiunto Culicchi – tra cui Andil, Assocarta, Assofond, Assomet, Confindustria Ceramica, Federacciai, da tempo chiedono di incontrare il ministro Romani che non può confrontarsi solo con le associazioni del fotovoltaico. Questi settori hanno un fatturato annuo di più di 90 miliardi di euro, impiegano oltre un milione di addetti (tra diretti e indotto) e sono una componente fondamentale del nostro apparato industriale e del made in Italy. Gli extracosti rischiano di gravare ulteriormente sulle bollette energetiche di queste imprese. Basta pensare – prosegue Culicchi – che già con il corrente mese di aprile la componente A3, a copertura dei costi per lo sviluppo delle rinnovabili, ha registrato un aumento di 6 euro /MWh passando da 16 euro/MWh a 22 euro/MWh circa. Stiamo parlando, per capirci, di 2,4 miliardi di euro solo per il fotovoltaico destinati a raggiungere rapidamente, sempre per il solo fotovoltaico, già entro giugno, gli oltre 3,6 miliardi di euro. Il ministro Romani deve assumersi la responsabilità di quelli che saranno gli effetti in termini di mancata competitività per le nostre imprese e il relativo impatto occupazionale: per questo, chiediamo di essere convocati immediatamente». Il decreto legislativo Romani, che recepisce la direttiva UE n. 2009/28, prevede che un successivo decreto, che sarà emanato a giugno, di concerto tra il ministro dello Sviluppo economico e il ministro dell'Ambiente, fissi nuovi parametri degli incentivi e una revisione delle quote delle varie fonti rinnovabili per giungere agli obiettivi comunitari. Modificando la disciplina degli incentivi fiscali, il decreto Romani ha creato scompiglio e incertezza nel settore del fotovoltaico. Il timore è che, in seguito a questa stretta legislativa, la svolta energetica che si stava lentamente avviando subisca sul nascere una battuta d'arresto fatale.