Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
«Abbiamo 4 milioni e mezzo di Piccole e medie imprese che possono essere un modello per l'Algeria, che conta sulla creazione di 200mila nuove PMI nel quadro del suo piano quinquennale di investimenti pubblici». È la dichiarazione, riportata dalla stampa algerina, rilasciata dal ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani lo scorso 14 febbraio, durante un incontro ad Algeri con i rappresentanti del governo locale. All'ordine del giorno, le difficoltà dei progetti comuni italo-algerini e le vie percorribili per superarli. Progetti che vanno dall'energia all'industria, dal commercio alle telecomunicazioni e che possono far decollare ancora di più una partnership già rilevantissima. Solo qualche dato: quasi 4 miliardi di dollari di esportazioni italiane in Algeria, che fanno dell'Italia il terzo fornitore mondiale di Algeri dopo Francia e Cina, oltre 6 miliardi di importazioni, 180 aziende italiane presenti nel paese, non solo nel settore oil & gas, ma anche nel manifatturiero, nelle opere pubbliche, nei sistemi idraulici e nell'edilizia. Un patrimonio di cultura e know how di impresa fondamentale per la nascita di nuove PMI nel paese africano, che davanti a sé, come ha spiegato il ministro Romani, ha un traguardo importante: «aumentare le esportazioni con altri prodotti, diversi rispetto agli idrocarburi».