Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
Il conto alla rovescia per l’apertura di EXPO 2015 continua, catalizzando l’attenzione mediatica. Ma l’EXPO non è l’unico “evento” 2015. Cade infatti quest’anno il ventesimo anniversario della Conferenza di Barcellona, che nel novembre 1995 ha lanciato il Partenariato Euromediterraneo, una grande policy comunitaria.
Una svolta storica nelle relazioni tra UE e Paesi sudmediterranei finalizzata alla promozione dello sviluppo dei Paesi sud mediterranei, basata su tre pilastri: economico, sociale e culturale e su un sistema di relazioni a “ruota di bicicletta”. L’Unione Europea ne è il “centro” e, una volta sottoscritti gli Accordi di Associazione con i Paesi sudmediterranei firmatari della Dichiarazione di Barcellona, questi sarebbero diventati i “raggi”. Un rapporto one-on-one tra ciascun Paese sudmediterraneo e Unione Europea fondato su pari dignità e su corresponsabilità della stabilità politica e dello sviluppo economico e sociale della macroregione mediterranea.
Tra gli step del Processo di Barcellona anche la creazione di un’Area di Libero Scambio Euromediterranea che si sarebbe aperta nel 2010 e al momento apertasi solo tra UE e Tunisia nel 2008.
Una policy di largo respiro che faceva del Partenariato Euromediterraneo uno strumento per dare una risposta percorribile a due problemi di fondo della Sponda Sud, divario economico e crescita demografica.
Temi che restano di grande attualità. Forse, nel frattempo, si è persa un po’ di visione?