Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
Importanti riflessioni strategiche per il futuro economico dell’area nordafricana sono emerse nel corso dell’evento “Italia-Algeria: Country Presentation & B2B” il 30 gennaio 2013 a Roma in occasione della firma di un accordo di cooperazione e di assistenza reciproca per lo sviluppo congiunto di business in Algeria da parte dei presidenti di Confindustria Assafrica & Mediterraneo e del Forum des Chefs d'Entrepris, la più influente organizzazione imprenditoriale algerina.
Organizzato da Confindustria Assafrica & Mediterraneo, l’incontro ha visto dialogare rappresentanti governativi e imprenditoriali di entrambi i Paesi. Particolarmente significative rispetto al delicato rapporto pubblico-privato le parole di Réda Hamiani, presidente FCE (nella foto), a proposito della cosiddetta legge 49/52, che impone alle imprese estere un limite del 49% alla partecipazione di capitale dei partner algerini. «Una criticità superabile – ha precisato, in quanto – l’impresa estera può avere comunque la quota di maggioranza relativa e la gestione se i partner algerini sono più di uno».
Alle valutazioni di Hamiani si sono affiancate significative considerazioni di Hocine Latli, ministro Consigliere dell’Ambasciata d’Algeri sull’importanza del ruolo del settore privato, e di Vincenzo Ercole, consigliere del ministero degli Esteri italiano, che ha sottolineato la stabilità dei rapporti imprenditoriali tra Italia e Algeria, e di Vincenzo Boccia, presidente di Piccola Industria Confindustria, che ha dichiarato: «Il futuro è di chi crea partenariati: questa è la strada per diventare grandi restando PMI».
Presentata inoltre nel corso dell’incontro da Pier Luigi D’Agata, direttore generale di Confindustria Assafrica & Mediterraneo, “Business Partnership”, piattaforma web per la ricerca di partner imprenditoriali tra Italia e Algeria che, ha concluso Corrado Bocci, past president della stessa associazione, sarà estesa in futuro ad altri Paesi di Mediterraneo, Africa e Medio Oriente».