Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
Pubblicati lo scorso 19 febbraio dalla Commissione Europea gli ultimi dati dell’Eurobarometro “Cittadinanza dell’Unione europea”, indagine sulla familiarità degli europei con il loro status di cittadini comunitari e sui diritti conseguenti. La ricerca ha rivelato su quest’ultimo punto un buon livello di consapevolezza: la maggior parte degli intervistati infatti mostra di conoscere i principali diritti, tra cui libera circolazione (88%), petizione presso le istituzioni UE (89%), non-discriminazione fondata sulla nazionalità (82%), protezione consolare (79%) e partecipazione a un’iniziativa dei cittadini (73%).
Colpisce tuttavia, che solo il 36% ritiene di essere ben informato sui diritti che derivano da questa condizione e il 24% ritiene di sapere come procedere nel caso i suoi diritti UE non siano rispettati. Dunque, a vent’anni dall’introduzione della cittadinanza UE, gli europei hanno ampia cognizione dell’esistenza dei diritti ad essa legati, ma non sempre sanno cosa implicano.
«Gli europei tengono molto ai loro diritti di cittadini dell’UE e oggi sono più che mai consapevoli di averne. Resta però ancora molto da fare per permettere loro di fruirne» ha affermato Viviane Reding (nella foto), vicepresidente e commissario per la Giustizia, i Diritti fondamentali e la Cittadinanza. E ha poi aggiunto: «L’Europa non può essere costruita senza il contributo diretto degli europei. Ecco perché stiamo cambiando radicalmente il modo di concepire le politiche europee al fine di permettere ai cittadini di dire la loro».
Gli intervistati considerano l’importanza della cittadinanza europea, vorrebbero vedere concretizzarsi un vero e proprio spazio europeo in cui abitare, spostarsi, studiare, senza intoppi burocratici o discriminazioni. Ecco quindi, che nel 2013 Reding e altri Commissari UE intendono tenere una serie di incontri con i cittadini in varie città d’Europa per dibattere sulla crisi economica, diritti e futura dell’Europa.
Una strategia di sensibilizzazione, questa, che già è stata percorsa in passato nel nostro Paese attraverso il programma “Europa in città”, promosso appunto da Commissione Europea, Parlamento Europeo e dipartimento Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che nel 2011 ha visto susseguirsi con successo cinque incontri tra i cittadini e i loro rappresentanti in Europa in altrettante città italiane, dal Nord al Centro fino al Sud Italia. Iniziato a Reggio Calabria, il “tour” ha proseguito a Pisa, Genova e Verona per concludersi a Catania a novembre con un evento su crescita e occupazione.