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Bologna: l'Europa cresce con i giovani

Trasmettere i valori della cittadinanza europea è l’obiettivo del ciclo di incontri “Europa in città”, che il 18 ottobre ha fatto tappa a Bologna sul tema “Anno europeo dei cittadini: diritti e doveri”. Protagonisti della giornata tanti ragazzi desiderosi di conoscere e partecipare attivamente alla vita delle istituzioni europee

Un’aula gremita di studenti ha accolto il terzo appuntamento di Europa in città, la serie di incontri con la cittadinanza promossa nell'ambito del 2013 Anno europeo dei cittadini. La tappa di Bologna del 18 ottobre ha visto la convinta partecipazione non solo dei presenti ma anche di chi ha seguito l’evento in streaming e su Twitter.

La mattinata è stata caratterizzata da un intenso dibattito sull'Europa. Integrazione tra Stati europei, adozione di politiche comunitarieinterdipendenza e gestione consensuale delle risorse naturali disponibili: questi i temi maggiormente discussi e ritenuti auspicabili per una nuova interpretazione del concetto di Unione Europea.

Presenti al meeting gli europarlamentari della circoscrizione nord-orientale Antonio Cancian (in video-messaggio), Salvatore Caronna e Vittorio Prodi. Sono inoltre intervenuti Ivano Dionigi, rettore dell’Università di Bologna, Luciano Vecchi, consigliere della Regione Emilia Romagna, Francesco Laera, addetto stampa della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Gianfranco Coda, Europe Direct Emilia Romagna, Pina Lalli, docente presso l’Università degli Studi di Bologna e moderatrice dell’evento eDaniela Piana, docente di scienza politica presso l'ateneo bolognese.

Ad alzare il sipario, il rettore Ivano Dionigi, che ha esortato i ragazzi a essere i protagonisti di una nuova Europa. «L’Europa non è, l’Europa sarà. Voi giovani avete l’Europa nel sangue, siete cittadini dell’Europa e del mondo. Siate consapevoli e critici, perché le scelte politiche dell’Unione Europea dipendono solo da voi»: con queste parole il rettore ha confermato l'importanza dell’azione e del contributo dei giovani per porre le radici del futuro di una nuova Europa.

La possibilità di rivolgere domande dirette agli eurodeputati è stata accolta con grande entusiasmo dai giovani. È nato così un dialogo serrato e vivace, che testimonia quanto le nuove generazioni abbiano bisogno di partecipare in modo genuino e autentico alla vita delle istituzioni, andando oltre gli slogan che, spesso soltanto a livello mediatico, diventano una vuota denuncia e alimentano un senso di sfiducia verso le istituzioni.  

“Qual è il ruolo attivo del cittadino europeo nel rappresentare il suo diritto di cittadinanza sovranazionale? Quali policy si attueranno dal 2014 per cercare di arginare la crisi attuale? Come si diventa parlamentare europeo? Si rappresenta più il Paese o la realtà europea?”: queste le domande principali degli studenti che mostrano la volontà di conoscere i loro diritti di cittadini e le politiche di governo dei loro interlocutori.

In risposta, l’europarlamentare Salvatore Caronna ha sottolineato la necessità di “pensare in grande” in un’epoca caratterizzata da profonde trasformazioni e ha insistito sul concetto di “integrazione europea” per superare i particolarismi nazionali. «Le epoche precedenti – ha dichiarato Caronna – sono state caratterizzate da una sostanziale stabilità, sia in termini demografici sia di contaminazione tra mondi diversi. Oggi siamo dentro ad un mutamento incessante anche dal punto di vista tecnologico». Ed ha continuato: «Si prevede che nel 2050, il mondo sarà intorno ai 9 miliardi di persone, quindi noi dovremmo riuscire a produrre più cibo con meno acqua, meno terra, meno energia. Bisogna avere fame, non paura, del futuro. Bisogna superare i propri egoismi e avere la forza di affrontare gli ostacoli».

“Interdipendenza” è la parola chiave anche per Vittorio Prodi, sia tra i Paesi Europei sia a livello mondiale: «La cosa più grave in questo momento è il surriscaldamento globale, che dipende dal fatto che si è bruciato un eccesso di combustibili fossili. È necessario allora trovare un modo consensuale di gestire le risorse naturali. Solo così potremo evitare i conflitti».

E, rivolto agli studenti presenti in aula, l'europarlamentare ha dichiarato: «È sulle vostre gambe che deve camminare l’Europa». 

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