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Nuovi schermi, nuovi sguardi

Nell’habitat “contaminato, plurimo e meticcio” del digitale, «la tv resiste e superando apocalittiche previsioni rafforza la sua presenza specchiandosi in ogni schermo, fisso o mobile, mini o maxi». È la premessa da cui parte New TV di Donatella Scipioni.

Cosa resta della TV nell’era del digitale? Come sopravvive e si modifica il medium che più di ogni altro ha rappresentato e influenzato la nascente cultura mass-mediale per tutto il novecento? A questa e altre domande prova a rispondere il volume New TV della sociologa Donatella Scipioni, collaboratrice di Rai Word e docente presso la Link Campus University di Malta.

Edito da Logo Fausto Lupetti Editori, con un’introduzione di Franco Ferrarotti, tra i più influenti sociologi italiani, il libro offre un’analisi dei meccanismi e delle forme televisive, in particolare nel campo giornalistico, trattate con un approccio storico e sociale che tiene conto del contesto in cui l'evoluzione dei media ha luogo, utilizzando lo sguardo del nuovo telespettatore.

Anche nel pieno dell’era digitale, spiega Scipioni, «l'effetto tv ha tuttora un potere forte, riflette la vita quotidiana, porta dentro la quarta parete, ribalta le luci spettacolari sui palcoscenici virtuali, si veste di nuovo ed esce di casa, segue e ingloba il pubblico, diffonde racconti e assorbe narrazioni. È moltitudine, è la tv, o meglio, new tv, in cerca d'autore».

 

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