Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
Un incontro internazionale interamente dedicato a rispondere a una domanda: se una necessità di cambiamento è ormai evidente, a fronte della crisi permanente dell’Europa e dei relativi movimenti di protesta, che strade e percorsi può e deve seguire questo impulso di cambiamento? Questione non da poco, affrontata dai rappresentanti di oltre cento organizzazioni provenienti da tutta Europa nel corso dell’evento “Real Alternatives – European Congress for Change”, tenutosi il 30 novembre presso il Parlamento Europeo di Bruxelles e organizzato da European Alternatives, organizzazione transnazionale e movimento di cittadini che lavora in tutta Europa attraverso campagne, conferenze, festival, e consultazioni popolari. Obiettivo dell’evento, provare a definire un percorso transnazionale di alternativa basato sui principi di partecipazione, solidarietà e controllo democratico di economia e finanza, lavorando?verso la costruzione di una piattaforma di coordinamento europeo capace di portare queste alternative a fruizione.? Il Congresso – che raccoglie attivisti, cittadini, e organizzazioni da tutto il continente – vuole essere un’opportunità di aggregazione transnazionale per contribuire alla?costruzione di strutture più efficaci di attivismo “dal basso”, anche nel contesto del rilancio del Forum sociale europeo, nella?crescente consapevolezza della necessità di restituire ai cittadini il potere di decidere sul proprio futuro, contro ogni tentativo?di delega del potere ai mercati finanziari. Tra i temi affrontati, i percorsi di riforma del mercato del lavoro con particolare attenzione alla lotta alla precarietà, l’allargamento dei diritti di cittadinanza ai migranti e la proposta di nuovi modelli produttivi. Tra i partecipanti, oltre a rappresentanti di organizzazioni come Amnesty International UK, New Economics Foundation, CGIL, Citizens for Europe, Observatoire des Extrêmes, Open Democracy, Alliance international de journalists, European Civic Forum, Rosa Luxemburg Foundation, Legambiente, alcuni membri del Parlamento Europeo, tra cui Sonia Alfano, Marie-Christine Vergiat, Helene Flautre, Pervenche Beres, Judith Sargentini, Delli Karima, Vittorio Prodi e il giurista e teorico dei beni comuni, Ugo Mattei.