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I GIORNALI DEL FUTURO

La rivoluzione multimediale crea innovative opportunità per il giornalismo online. Umberto Lisiero, nell'ultimo saggio "News(paper)Revolution", analizza lo scenario attuale e le potenzialità dei nuovi strumenti.

Il quotidiano è ancora uno strumento che accompagna il cittadino e gli permette di (ri)costruire la propria agenda quotidiana, il mezzo che interpreta i fatti di cronaca e gli eventi salienti che accadono nel mondo. Eppure, negli ultimi anni stiamo assistendo ad un declino delle vendite e a una difficoltà per l’editoria di allinearsi ai cambiamenti in atto legati alle nuove tecnologie. La Rete, in realtà, costituisce una possibilità di produrre e distribuire informazione in modo nuovo e diverso, in tempo reale e con la partecipazione dei lettori, protagonisti e coproduttori di contenuti.

“Quali sono le caratteristiche più innovative della Rete?”, “Come influenzano le modalità di diffusione delle notizie e come possono essere utilizzate al meglio?” Sono le domande alle quali cerca di trovare una risposta Umberto Lisieroco-founder di Promodigital e giornalista, incuriosito da tutto ciò che concerne dinamiche e implicazioni della comunicazione con i nuovi strumenti digitali. In "News(paper)Revolution", appena uscito per Logo Fausto Lupetti Editore, l'autore intende analizzare le modalità di approccio dei quotidiani alla Rete, porre attenzione sui tratti distintivi del web (multimedialità, ipertestualità, interattività) e su come questi vengono sfruttati per diffondere le notizie.

Il volume, con prefazione di Angelo Perrino, fondatore e direttore Affaritaliani.it, è strutturato in cinque sezioni: la prima è un’introduzione sulle nuove tecnologie della comunicazione, la seconda è la cronistoria del giornalismo in Rete, mentre la terza sintetizza i cambiamenti del ruolo del giornalista, dell’editore e della redazione. La quarta sezione espone invece le caratteristiche salienti del quotidiano online, mentre l’ultima analizza gli sviluppi futuribili del “quarto potere”.

Chiudono il libro, come appendice, le considerazioni di Mario Tedeschini Lalli, vicedirettore Innovazione e Sviluppo, del Gruppo Editoriale L’Espresso.

 

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