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Fenomenologia dell'intraprendenza

Il valore dell’impresa, come attore sociale e protagonista etico del nostro tempo, è il tema a cui è dedicato il quarto numero la rivista “Nota Bene. I linguaggi della comunicazione”.

Esce in questi giorni per Logo Fausto Lupetti Editore, il quarto numero della rivista “Nota Bene. I linguaggi della comunicazione”, che indaga forme e manifestazioni attuali di uno dei principali modelli di regolazione interpersonale ed etica dell’era moderna: l’impresa.

Che il suo oggetto sia economico, culturale o artistico, l’impresa è infatti prima di tutto e soprattutto un valore sociale, un modello di azione: quello dell’intraprendenza, «la volontà di seguire un’idea, senza certezza di risultato», anche quando questo risultato, come avviene ad esempio per le attività progettuali, non necessariamente mostra una produttività immediata e percepibile.

E proprio alla difficoltà di definire e quantificare il valore dell’impresa, «tra tattica e strategia, tra sfruttamento e agire responsabile», sono dedicati i contributi del numero, tra cui spiccano le riflessioni di Alberto Abruzzese, Giovanni Ancheschi, Achille Bonito Oliva, Sébastian Thiéry, Vincenzo Cerami.

Diretta da Fulvio Cardarelli e Maurizio Rossi, la rivista “Nota Bene” nasce come “un invito ad approfondire, ad aprire una parentesi di riflessione, fuori dall’indigestione quotidiana di informazione”. Al centro del progetto, la volontà di indagare attraverso più voci i linguaggi della comunicazione e della visual culture contemporanea, con un approccio interdisciplinare in grado di superare i troppi recinti che ancora separano cultura umanistica e sapere scientifico.

 

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