Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
Chiamati a esprimersi sul concetto di appartenenza, i partecipanti alla prima edizione di Blumm Prize Future Frames (il premio fotografico promosso dall’agenzia Pomilio Blumm), hanno “messo a fuoco” questo tema da punti di vista differenti, cercando nuove chiavi espressive per temi complessi quali il legame tra cittadini e comunità, tra identità e territorio.
Assai variegati sono infatti i lavori realizzati per la competizione, il cui vincitore verrà premiato il 28 gennaio nell’Ambasciata Italiana a Bruxelles.
In “The Building of Love” Dionisis Moschonas racconta una storia di accoglienza e solidarietà che viene dalla Grecia afflitta dalla crisi economica. Anche Hadil al-Ramli offre la testimonianza di una realtà sociale difficile, con il reportage “Who am I?” tra le macerie di una Palestina dilaniata da un perdurante conflitto.
In “My home, my prison” la fotografa francese Laetitia Vancon indaga la dimensione d’appartenenza logorante dell’affiliazione a un clan, mentre Mazen Jannoun esplora il legame con le proprie radici raccogliendo in un metro quadro gli oggetti personali più rappresentativi di 25 immigrati che vivono e lavorano lontano dalla loro terra di origine.
Infine, in “Mars: dreams and schemes” Veronika Lukasova ha incontrato scienziati, designer e astronauti dell’European Space Agency per raccontarne il senso di comunità.