Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
Dall’informatica e telematica alle biotecnologie, dal settore energetico al turismo, fino all’artigianato e all’agroalimentare: sono tanti e in costante aumento gli ambiti in cui la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica assolvono un ruolo strategico per il progresso.
Consapevole dell’importanza e della necessità di estendere al largo pubblico la conoscenza dei risultati ottenuti, con particolare riguardo ai benefici che questi apportano alla vita di tutti i giorni, Sardegna Ricerche – l’ente sardo per la ricerca e lo sviluppo tecnologico - ha lanciato il premio “Scienza che passione” che assegna due contributi in denaro, del valore di 2.500 euro ciascuno, ai migliori progetti di divulgazione scientifica realizzati sul territorio regionale.
Il premio coinvolge tutta la comunità scientifica sarda ed è dunque anche l’occasione per dare un riconoscimento a chi è concretamente impegnato a rendere le scienze accessibili e comprensibili, e incentivare così i docenti, i ricercatori e tutti i soggetti che operano in questo settore a proseguire nelle proprie attività di diffusione della cultura scientifica.
I progetti, che possono essere rivolti al largo pubblico e alle scuole e prevedere sia l’utilizzo di metodologie tradizionali che il ricorso alle nuove tecnologie digitali, sono ora al vaglio della giuria di esperti, in vista della cerimonia di premiazione che si terrà in occasione di un evento speciale dedicato alla scienza e al rapporto fra creatività e innovazione, previsto il 3 e il 4 ottobre nel Parco Scientifico e Tecnologico Polaris di Pula.
Con il premio “Scienza che Passione”, che rientra in un più ampio programma di attività per la divulgazione della cultura scientifica e tecnologica promosso dalla Regione, la Sardegna conferma il suo impegno nella promozione di una maggiore alfabetizzazione scientifica e nel coinvolgimento di un pubblico più vasto nel dibattito su questi temi.