Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
Cosa accade quando l’arte incontra l’impresa? In che modo l’impegno culturale di un’azienda può creare valore aggiunto, per sé e per il territorio in cui opera? A questo tipo di domande vuole rispondere la seconda edizione di BmA (Business meets Art), in programma a Udine il 6 e 7 febbraio, che vedrà protagonista, tra gli altri, anche Franco Pomilio, promotore del Blumm Prize.
Il premio internazionale dedicato al tema della trasparenza tra Istituzioni e cittadini sarà infatti presentato nell’ambito della tavola rotonda “Comunicare l'impresa attraverso l'arte” come esempio virtuoso di sinergia tra mondo artistico e imprenditoriale.
Con i suoi valori, Blumm Prize interpreta perfettamente lo spirito del progetto BmA, che punta a far interagire due ambiti erroneamente percepiti come distanti e invece in grado di dare vita, insieme, a nuovi e proficui percorsi per generare sviluppo e rilanciare l'economia, anche al di là dei confini nazionali, grazie al linguaggio “universale” dell’arte.
Il progetto BmA è stato lanciato nel 2012 dall’Associazione Culturale ETRAR.T.E. (Rinascita Territoriale Espressiva) per favorire scambi e collaborazioni tra realtà culturali e imprenditoriali del Friuli Venezia Giulia. Dopo gli ottimi risultati raggiunti a livello locale, quest’anno la manifestazione acquisisce una dimensione sovranazionale, come sottolineato anche dal tema scelto per la corrente edizione, dedicata ai percorsi dell'internazionalizzazione attraverso la cultura.