Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
“Nuove forme d’interazione, dal Web al Mobile”: a questo tema il congresso annuale dell’Associazione Italiana di Studi Semiotici ha dedicato tre giorni di riflessione e approfondimento a Bologna, dal 25 al 27 settembre. Tra le presenze illustri, lo studioso di cultura digitale Geert Lovink, l’esperta di netnografia Christine Hine e, per una volta nell’uditorio, il “padre” della disciplina Umberto Eco.
Molti i temi di interesse affrontati negli interventi, che con uno sguardo critico hanno analizzato alla contemporaneità 2.0 e agli effetti di senso generati: dai Cybercomplotti ai Big Data, dalla realtà aumentata, alla cittadinanza attiva.
Tra le relazioni presentate, anche un case-study realizzato dall’Università di Teramo in collaborazione con l’agenzia Pomilio Blumm, sul tema della rappresentazione turistica dei territori in rete. In linea con il focus dell’evento, la ricerca ha ricostruito, attraverso metodologie quali-quantitative di ascolto della rete, l’identità percepita sui social network di alcune regioni italiane.