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Sicurezza percepita: record negativo

Italiani sempre più insicuri, superano di poco la media europea: lo rileva il VI rapporto annuale dell'Osservatorio Europeo sulla sicurezza, presentato da Demos & Pi, Osservatorio di Pavia e Fondazione Unipolis. Analizzate percezioni, statistiche e rappresentazioni.

L'insicurezza è ormai un sentimento intessuto nel nostro vissuto: più di 8 italiani su 10 nutrono incertezze e paure “globali”. Si tratta dell'indice massimo mai registrato dal “Rapporto annuale sulla sicurezza”, giunto alla sua sesta edizione. Realizzato annualmente a partire dal 2007 da Demos & PiOsservatorio di Pavia e Fondazione Unipolis sotto la direzione scientifica di Ilvo Diamanti, il rapporto indaga e mette a confronto la natura e la portata dei singoli fattori che incidono sul livello d'insicurezza percepita dagli italiani e la rappresentazione mediatica del tema da parte dei telegiornali di Italia ed Europa.

Secondo la ricerca, crisi economica e sociale, quadro finanziario mondiale, politica interna e criminalità si impongono come fattori determinanti sulla percezione dell'insicurezza, mentre diminuisce il peso delle paure legate all'immigrazione. L'insicurezza generalizzata, quella senza una provenienza specifica, è il dato che emerge con più forza, delineando la presenza di una sorta di “male oscuro”, diffuso trasversalmente agli strati della società, dalle fasce deboli ai ceti medi, da sud a nord, dagli elettori di destra a quelli di sinistra. Un confronto con le statistiche e l'esposizione mediatica del tema rivela un accorciamento di distanze tra realtà, percezione e rappresentazione: i notiziari rappresentano le paure senza amplificarle, e il TG italiano più seguito è in linea con i suoi omologhi europei in merito a temi trattati e spazi riservati.

Nello specifico, dall'analisi emerge che l'incertezza economica riguarda il 79% della popolazione (+16% rispetto al 2007): a preoccupare di più sono la disoccupazione (58%) - che ha colpito indirettamente o a livello familiare un italiano su 2 - e la crisi internazionale (54%). Questo disagio non sembra tradursi in protesta sociale, a cui sarebbe favorevole il 31% degli intervistati a fronte di un 61% che pensa sia più opportuno “restare uniti”. La fiducia nelle istituzioni, tuttavia, diminuisce e il 23% degli italiani dichiara di “sentirsi solo”.

I dati relativi alla politica rivelano che per oltre la metà degli italiani la corruzione supera i livelli di Tangentopoli e le prossime elezioni rischiano di avere ripercussioni negative sull'economia interna. In aumento anche le paure relative ai reati “minori” – un italiano su 3 (+10% in 2 anni) teme di essere derubato in casa – e il divario percepito tra “ricchi” e “poveri” (nella categoria di chi “ha poco” si collocano 7 persone su 10).

Il documento completo del Rapporto sulla sicurezza è consultabile sul sito dell'Osservatorio di Pavia.

 

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