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Professione giornalista

Esperienze spesso gravose e discriminazioni prevalgono ancora nel giornalismo femminile: è la constatazione principale emersa in occasione dell'incontro “Donne giornaliste. Cortocircuito tra famiglia e carriera”.

Promuovere le pari opportunità attraverso i mezzi d'informazione è stato l'intento principale dell'indagine comparativa “Professione giornalista” sui percorsi di carriera delle giornaliste e dei giornalisti italiani, presentata il 26 febbraio 2013 al Circolo della Stampa di Milano, nel corso di un evento intitolato “Donne e giornaliste. Cortocircuito tra famiglia e carriera”.

Introdotta e commentata da Monia Azzalini, ricercatrice dell'Osservatorio di Pavia, che ha condotto la ricerca per il gruppo sulle Pari Opportunità del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, l’indagine mette in luce diversi aspetti significativi di un mestiere che da sempre, talora in controtendenza rispetto ad altri settori professionali, conta una buona rappresentanza femminile.

Dalle 76 interviste somministrate emergono diversi aspetti sulla formazione, i percorsi di carriera e le discriminazioni: la laurea accomuna nel complesso tutti come l'inizio dell'attività tra i 20 e i 30 anni, con un'attesa media di tre anni prima dell’ingresso ufficiale nella professione.

Colpisce che il 46% degli uomini contro il 16% delle donne ha iniziato con il praticantato o stage mentre i contratti di collaborazione caratterizzano l’inizio ma anche il periodo di lavoro successivo per la maggior parte delle donne. Significativo anche il disincanto manifestato da quest'ultime, dovuto a una gavetta lunga e onerosa e alla presenza di lavoro nero, sotto-pagato o non pagato. A questo si aggiunge il fenomeno delle discriminazioni di genere, risulta essere stato subito da circa il 38% delle intervistate.

Su questo aspetto, tuttavia, il dato più rilevante deriva proprio dal contrasto tra la forte percentuale di risposte negate o fortemente misurate per non esporre la propria privacy e la presenza, al contrario, di racconti dettagliati che testimoniano discriminazioni sessiste gravissime subite da giornaliste di tutte le generazioni.

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