Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
Definita “la prima tecnologia di comunicazione” (da ben prima del suo approdo al web), oggi la scrittura si apre a inedite possibilità di sviluppo, proprio nella sua veste più tecnologica e digitale. All'esplorazione di queste nuove opportunità è stata dedicata la giornata di studio “Digital writing - Vecchi e nuovi scenari della scrittura/lettura” organizzata dal Communication Strategies Lab del dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università degli Studi di Firenze.
Riflessioni di ampio respiro sono andate dalle peculiarità dell'insegnamento della scrittura digitale alle potenzialità dei testi online per l'editoria, le discipline umanistiche e scientifiche, le organizzazioni, le aziende e le pubbliche amministrazioni.
Luca Toschi, ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi e direttore del CSL, ha focalizzato l’attenzione sulle mansioni di un digital writer: «I veri scrittori digitali – ha spiegato – sono quelli che controllano gli script, i megadati e le grammatiche invisibili che incidono quotidianamente. Loro restano invisibili; l’olimpo è nascosto dalle nuvole. La cloud nasconde l’olimpo, ma sono loro i signori di queste logiche sociali».
Ai contributi dei docenti dell'Ateneo fiorentino e dei rappresentanti di INDIRE (Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica del MIUR), ha fatto seguito un workshop incentrato su alcuni settori interessati dalla sfera digitale, quali diritto, musica, immagini. A concludere i lavori, una rassegna multimediale di progetti editoriali a cura del CRAIAT (Centro Ricerche e Applicazione dell’Informatica all’Analisi dei Testi) dell'Università di Firenze.