Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
Lo scorso 6 aprile, presso il Tempio Adriano a Roma, si è svolta la prima Giornata nazionale contro la corruzione in sanità. Tra i presenti, il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone. In tale contesto è stato presentato il report ufficiale di «Curiamo la corruzione», un progetto lanciato da Transparency International Italia insieme a Censis, Ispe Sanità e Rissc, con il supporto di Siemens Integrity Initiative.
I dati emersi dal report parlano, innanzitutto, di uno spreco annuo che ammonta almeno a 1 miliardo di Euro: una ingente somma di denaro non direttamente collegabile all’assistenza medica, che potrebbe quindi essere impiegata come risorsa utile alla cura dei pazienti. Altra cifra significativa: stando ai 151 dirigenti di strutture sanitarie coinvolti nel progetto, negli ultimi cinque anni sono stati segnalati casi di corruzione nel 37% delle aziende sanitarie italiane, particolarmente nel settore degli appalti e in quello delle assunzioni di personale.
È da considerare, comunque, che diverse misure sono state adottate nel corso degli ultimi anni per contrastare la corruzione in ambito sanitario e che i conti economici di Asl e altre aziende ospedaliere hanno registrato un calo degli sprechi del 4,4% l’anno nel periodo 2009-2013; tuttavia, l’incidenza di tali sprechi nel quadro della spesa complessiva per la sanità è rimasta pressoché invariata.