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Corruzione percepita: un quadro globale allarmante

Diffuso il 3 dicembre scorso da Transparency International, l’Indice di Percezione della Corruzione (CPI) 2014 dipinge un quadro mondiale preoccupante, da cui è emerso un alto livello di corruzione percepita che potrebbe mettere seriamente a rischio la crescita economica di tutti i Paesi

Pubblicato annualmente da Transparency International, l'Indice di Percezione della Corruzione (CPI), misura i livelli percepiti di corruzione del settore pubblico su scala mondiale. Analizzando 175 nazioni e territori, il CPI 2014 ha mostrato uno scenario critico, in cui il fenomeno della corruzione emerge ancora come male endemico del mondo. Su una scala da 0 (gravemente corrotto) a 100 (assolutamente pulito), infatti, nessun Paese ha ottenuto un punteggio pieno e più dei due terzi ne ha riportato uno inferiore a 50.

Rispetto al passato, la Danimarca conferma il suo primato (92 punti su 100), seguita da Nuova Zelanda, Finlandia e Svezia, con un quinto posto ex aequo tra Norvegia e Svizzera mentre, a livello globale, Francia (69), Turchia (45) e Cina (36) si distinguono in negativo, perdendo alcune posizioni. Restano in fondo alla classifica Corea del Nord e Somalia. Il quadro complessivo europeo in particolare si configura positivamente con una media di 64 punti su 100, trainato soprattutto dalle performance del gruppo scandinavo in vetta alla classifica, seguito da Svizzera (86), Paesi Bassi (83), Lussemburgo (82), Germania (79), Islanda (79), Regno Unito (78), Belgio (76) e Irlanda (74), che occupano i primi venti posti dell'Indice.

Ciò che preoccupa maggiormente di tale quadro è che la corruzione danneggia fortemente il sistema economico dei Paesi che affligge, peggiorando la qualità dei servizi e creando cittadini sempre più poveri e soprattutto sfiduciati nei vari governi e nei loro leader. L'ultima posizione tra i Paesi membri dell'Unione Europea spetta all'Italia, che con un punteggio di 43 viene sorpassata dal Sud Africa collocandosi sullo stesso gradino di Romania, Bulgaria e Grecia. Ed è proprio per tentare di risollevare le sorti di una nazione importante come l'Italia che la sezione italiana di Transparency International ha lanciato il portale Alac - Allerta Anticorruzione, un servizio innovativo grazie al quale i cittadini possono segnalare in forma del tutto anonima i casi di corruzione di cui sono stati vittime o testimoni.

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