Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
Unire e valorizzare le differenti culture locali all’interno di un’unica cornice europea, conservandone al tempo stesso le diverse specificità e la profonda ricchezza: è questa la grande sfida dell’Europa contemporanea secondo Dimitrios Pandermalis, presidente del Museo dell’Acropoli di Atene e speaker di ICS Roma 2014.
Intervistato a margine del summit, Pandermalis riflette sulla cultura come preziosa risorsa per il Vecchio Continente anche per fronteggiare le attuali criticità economiche, a partire da quelle della Grecia: «Abbiamo molto da imparare dal passato: nel nostro paese, durante la crisi, la storia e i monumenti rappresentano una terza dimensione per la nostra quotidianità. Il passato – continua Pandermalis – può illuminare i momenti grigi del presente, aiutarci a guardare oltre le situazioni contingenti e progettare il futuro».
E proprio sul binomio antichità/contemporaneità punta anche lo stesso Museo dell’Acropoli, la cui formula – racconta il suo presidente – annovera due concetti chiave: tecnologie digitali, capaci di riportare le statue al loro aspetto originario, e luce naturale, in grado di dare ai visitatori un'esperienza più autentica: «La percezione di una scultura – spiega – è fortemente legata alla luce; variando continuamente, la luce del giorno mostra all'occhio aspetti sempre diversi».
Alla testimonianza del direttore del museo dell’Acropoli, si è affiancata anche quella di Fedora Filippi, responsabile di un altro importante progetto archeologico d’Europa: la Domus Aurea. E proprio sull’antica residenza di Nerone, Pandermalis commenta: «La Domus Aurea è ispirata in molti dettagli architettonici e pittorici dalla tradizione ellenistica: ci sono molti punti di collegamento e contatti tra le due».