Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
«I contenuti culturali sono molto rilevanti per gli utenti, ma spesso non sono facilmente rintracciabili online. Noi vogliamo renderli accessibili a chiunque, ovunque, in qualsiasi momento»: è questo l’obiettivo di Google Cultural Institute nelle parole di Simona Panseri, direttore comunicazione e relazioni esterne di Google Italia, che ha illustrato il progetto nell'ultima edizione di ICS Europe a Bruxelles.
Panseri ha illustrato i differenti capitoli in cui si articola l’Istituto culturale di Google, che ad oggi coinvolge oltre 500 partner in tutto il mondo: Art Project, che raccoglie capolavori di musei grandi e piccoli, con la possibilità di vederli in dettaglio e – in alcuni casi – camminare virtualmente nelle sale in cui sono esposti, grazie alla tecnologia Street View; Historic Moments, lista di esibizioni virtuali su un ampio ventaglio di temi d’interesse storico; World Wonders, che simula una vera e propria esperienza di esplorazione di alcuni dei luoghi più belli del mondo. Particolare attenzione è stata dedicata alla presentazione di Made in Italy, dedicato alle eccellenze italiane, dalla manifattura al cibo alla moda.
«I temi dei vari progetti non sono scelti o indirizzati da Google – precisa Panseri – e i contenuti restano di proprietà di chi li pubblica: la nostra è solo una piattaforma per mostrarli e renderli accessibili». In conclusione, riprendendo alcune delle riflessioni sollevate all’inizio del summit da Franco Pomilio, Panseri ha concluso: «Quello di Google può essere letto come il tentativo di combinare la comunicazione di prodotto a quella di valori».