Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
453 esclusioni in gare d’appalto, che hanno interessato nel complesso 164 aziende per un montante economico complessivo di ben 2,6 miliardi di euro. Questi i risultati del monitoraggio effettuato da Transparency International Italia sull’applicazione dei Patti di Integrità a Milano negli ultimi dieci anni.
Era infatti il 2001 quando il Comune di Milano decise di accettare la proposta dell’associazione, impegnandosi a inserire nelle gare bandite un accordo obbligatorio tra le parti, a garanzia del rispetto reciproco dei principi di lealtà, trasparenza e correttezza di comportamento.
I risultati emersi dal monitoraggio sono più che positivi e mostrano l’efficacia dei Patti di Integrità come strumento per lotta alla corruzione nel settore degli approvvigionamenti pubblici. Colpisce, in particolare, la risoluzione del fenomeno delle “connessioni sostanziali”, con l’esclusione dalle gare d’appalto di un altissimo numero di imprese che, pur presentandosi come autonome, risultavano essere in realtà colluse, avendo gli stessi centri decisionali.
L'obiettivo di Transparency International Italia, ora, è quello di favorire la diffusione e l'adozione dei Patti di Integrità da parte di altri Comuni d'Italia. A tal proposito, sulla base dei buoni risultati ottenuti a Milano, è stato stipulato, il 10 Ottobre 2009, anche un Protocollo di Intesa con SAeT (Servizio Anticorruzione e Trasparenza) e ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani).