Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
La comunicazione interattiva del web ha scalzato quella a senso unico delle Istituzioni: ma con cosa? Occorre capirlo, e muoversi per costruire un nuovo modello di comunicazione pubblica: il passo è obbligato e inderogabile secondo Guido Romeo, caposervizio per la scienza di Wired Italia e coordinatore progetto iData di Fondazione Ahref.
Intervistato in occasione dello scorso ICS Local, Guido Romeo parla della rivoluzione digitale che ha dato nuova centralità ai singoli e dell’impatto di questo fenomeno sul futuro delle Istituzioni. Romeo prende in esame il caso dell’Italia, a proposito della quale – proprio nel corso del summit – si è parlato di “paese laboratorio” di democrazia digitale: un appellativo dovuto soprattutto al carattere di assoluta novità di alcune dinamiche innescate in rete da movimenti e partiti politici quali il Movimento 5 Stelle.
Persistono, però, limiti strutturali al cambiamento, come rileva Romeo: «La nostra classe dirigente desta sempre grande stupore tra gli stranieri, in quanto è la stessa da 20 anni, o anche da più, in alcuni casi». Invece, favoriscono una governance contemporanea la trasparenza e la chiarezza in cui si sono impegnate, secondo Romeo, le Istituzioni sul fronte dei fondi europei, strumenti su cui a suo avviso occorre puntare per valorizzare l’impresa, il territorio e la società.