Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
Sfruttando la potenza semantica e simbolica dell’elemento della cenere, capace di evocare “l'incessante circolo di decadimento e rigenerazione che pervade l'azione umana, dando così un nuovo senso etico alla vita”, l’opera Vasi comunicanti dell’artista veneziana Maria Elisabetta Novello si è aggiudicata il Blumm Prize, premio d’arte contemporanea sul tema della trasparenza tra Istituzioni e cittadini, promosso dall'agenzia Pomilio Blumm, con la media partnership di Repubblica.it Arte e la partnership di Transparency International. Il vincitore del voto online è stato invece il goriziano Michele Spanghero, con la scultura sonora Ad lib.
La premiazione si è svolta mercoledì 25 settembre nella cornice d'eccezione dell’ambasciata italiana a Bruxelles, alla presenza dell'ambasciatore Alfredo Bastianelli, della scrittrice Jung Chang, autrice di Cigni Selvatici, il caso letterario mondiale che ha portato milioni di lettori ad esplorare la realtà cinese, e di Ronny Patz, responsabile del settore UE Communications & Policy nell’ufficio di collegamento di Transparency International presso l’Unione Europea.
Lo spirito del Blumm Prize è stato espresso da Franco Pomilio, presidente di Pomilio Blumm, l'agenzia che ha promosso il premio: «Intendiamo sviluppare una nuova teoria del “cittadino-consumatore”, in cui il tema della trasparenza assume un ruolo centrale, soprattutto per la cultura europea e nel rapporto istituzioni-cittadino. Scegliamo di farlo con l’arte perché interpreta la realtà e la anticipa. Per questo abbiamo chiesto di occuparsene ad artisti italiani ed europei, anche della nuova Europa, il che è una novità. Inoltre abbiamo ampliato la partecipazione ad artisti che vivono in altri continenti».
Promuovere l'arte contemporanea nel mondo è uno dei punti focali per la Farnesina secondo l'ambasciatore Bastianelli, che ha definito il concetto di trasparenza una «ispirazione per la moderna diplomazia, sempre più chiamata a dare risposta alle istanze della società civile nei due sensi, sia tenendo costantemente informata l’opinione pubblica delle scelte della politica estera, sia diventando punto di riferimento per i diversi attori del sistema Paese che si proiettano sugli scenari internazionali».
Soddisfatta di questa prima edizione anche la curatrice del Blumm Prize, Martina Cavallarin, che ha dichiarato: «Per un'azienda privata, scegliere di fare dell’arte contemporanea un vettore per analizzare il sistema e per comunicare attraverso differenti livelli è sicuramente qualcosa di straordinario: in una fase di crisi dei finanziamenti in tutti gli stadi, la Pomilio Blumm si pone come una mosca bianca».