Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
Un cittadino su 3 pensa che la corruzione sia uno dei maggiori problemi del proprio Paese, circa il 53% ritiene che il proprio governo non si stia impegnando abbastanza per combatterla: sono solo alcuni dei dati emersi dal report “People and Corruption: Europe and Central Asia”. L’indagine, realizzata da Transparency International, è il risultato di sondaggi e interviste condotte su un campione di circa 60.000 persone in 42 nazioni europee e centro-asiatiche.
Rilevanti anche le differenze di atteggiamenti ed esperienze tra le varie regioni dell’area considerata: mentre nell’UE, ad esempio, la percentuale di famiglie che dichiara di aver pagato tangenti per accedere ai servizi pubblici è contenuta, le cifre diventano più alte ad Est: i tassi più elevati sono stati in Tagikistan (50%), Moldavia (42%), Azerbaigian, Repubblica del Kirghizistan e Ucraina (38% ciascuno).
«La corruzione è un problema significativo in Europa e Asia centrale: nei paesi UE molti cittadini ritengono che gli individui più ricchi e chi governa possano distorcere il sistema a proprio vantaggio» ha dichiarato José Ugaz, presidente di Transparency International. «Per porre fine a questo rapporto profondamente preoccupante tra ricchezza, potere e corruzione, i governi devono richiedere livelli più elevati di trasparenza, includendo chi possiede e controlla società attraverso registri pubblici di proprietà benefiche».
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