Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
Non solo risorsa imprescindibile per la nostra alimentazione, ma anche fonte di lavoro e di realizzazione personale: la terra, se rispettata e curata con passione, può aiutarci a vincere le sfide del nostro tempo – dalla crisi alla disoccupazione alle diseguaglianze economiche fino a quelle di genere. Ne è convinto José Alberto Mujica Cordano, l’ex “presidente povero” dell’Uruguay e autore del libro La felicità al potere.
Mujica, intervenuto di recente ad Expo in occasione dell’evento Agricoltura Sociale e Microcredito promosso dal Mipaaf, ha infatti parlato dei benefici dell’economia sociale come nuovo modello di produttività: «Anche producendo meno dell’economia industriale, l’economia sociale crea valore e fa bene ai piccoli agricoltori perché riduce il numero di passaggi della catena: si va dai campi al consumatore, garantendo anche maggiore sostenibilità».
Più di ogni altra cosa, l’agricoltura sociale – secondo Mujica – ci rammenta che per avere ricchezza non basta “sommare capitali” ma occorre “sommare umanità”: esseri umani abili ed intelligenti, in grado di parlare con la terra, che è qualcosa di vivo che non potrebbe prosperare senza l’intelligenza, l’ascolto e la dedizione dell’uomo. E se la terra “esige amore”, le prime a svolgere un ruolo chiave nella sua coltivazione sono state, da sempre, le donne. Come ricorda Mujica «Non ci può essere agricoltura se non c’è la donna. Io prego perché scompaia quella disparità che storicamente c’è stata tra uomo e donna, e credo che quando accadrà sarà per un bene per l’umanità».