Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
La piattaforma anticorruzione ALAC, lanciata nell’ottobre scorso da Transparency International Italia per invitare i cittadini a segnalare gli illeciti e a bucare il muro di gomma della corruzione, ottiene una vittoria importante. Con la bonifica dei tetti in eternit della struttura destinata ad ospitare la caserma della Guardia di Finanza di Fasano, in provincia di Brindisi, si chiude un percorso turbolento cominciato tre anni fa, con la coraggiosa denuncia di un ispettore delle Fiamme Gialle, che si è rivolto al servizio ALAC.
La vicenda, riportata anche da Wired, è un esempio significativo di whistleblowing, ovvero la denuncia alle autorità da parte del cittadino, in forma riservata, di abusi o irregolarità di cui è stato testimone. Numeri alla mano, sul portale ALAC sono state registrate finora 115 segnalazioni da parte di 107 utenti (alcuni hanno indicato più di un caso), la maggior parte residenti nel Lazio (29), Campania (21) e Lombardia (13). Il picco di casi portati alla luce dimostra quanto questa pratica, ancora poco diffusa in Italia, stia cominciando a produrre i suoi frutti grazie alla tenacia, al senso civico radicato e al rispetto incondizionato delle istituzioni di alcune persone.