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Discernimento etico e responsabilità

Religione e mondo dei media s’incontrano nel libro Etica e Comunicazione, a partire dalle riflessioni di Stefano Rolando e del cardinal Carlo Maria Martini in una conferenza a Milano del 1991.

«La comunicazione autentica tocca la dignità dell’uomo e dei popoli». Intorno a questa citazione, tratta dall’enciclica Sollecitudo rei socialis di Giovanni Paolo II, ruotano le tematiche affrontate nel nuovo libro Etica e Comunicazione, edito da Logo Fausto Lupetti Editore.

Al centro della pubblicazione due relazioni pronunciate durante una conferenza dell’Associazione Tecnici Pubblicitari nel 1991, l’allora arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini e Stefano Rolando, professore di comunicazione all’Università Iulm di Milano, all’epoca direttore generale dell’informazione di Palazzo Chigi.

«La questione etica è una questione di discernimento della qualità e per questo è difficile» considera il cardinale Martini, che nella lettera pastorale Effatà-Apriti! invita a non rassegnarsi di fronte alle patologie della comunicazione di massa e pubblicitaria: contenuti moralmente pericolosi, la tendenza a sfruttare i sentimenti umani per trasmettere un messaggio e le logiche non impegnate nei confronti della verità sono strettamente legate a distorsioni delle comunicazioni interpersonali. È agendo su quest’ultime, prosegue Martini, che possiamo recuperare il senso e il significato più umano del rapporto tra colui che dà l’informazione e colui che la riceve.

Dalle riflessioni emerge inoltre che «l’esperienza etica ha anche una dimensione interpersonale e universale» e dunque occorre farsi carico non solo delle conseguenze immediate ma anche di quelle che riguardano le generazioni future e le cui condizioni di vita, materiali e culturali, dipenderanno dai comportamenti posti da noi oggi.

L’introduzione del libro, che vuole essere un omaggio all’attenzione culturale e spirituale che Carlo Maria Martini ha sempre espresso per i temi della comunicazione e dei media, è curata da monsignor Roberto Busti, oggi vescovo di Mantova e allora portavoce del cardinal Martini; da Gianni Locatelli, al tempo direttore de Il Sole24Ore, e da Vincenzo Le Voci, funzionario italiano del Consiglio UE.

 

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