Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
Passare dalla trasparenza come garanzia di una buona comunicazione alla buona comunicazione come garanzia di trasparenza tout court, chiedendosi non più “Come deve essere la comunicazione per essere corretta e trasparente?” bensì piuttosto “Come la comunicazione trasparente può aiutare a garantire una regolazione etica in qualsiasi campo di attività, sia pubblico che privato?”.
È la sfida raccolta e percorsa dal volume "Comunicare la trasparenza. Per una nuova cultura della responsabilità", di Franco Pomilio e Daniela Panosetti, in distribuzione per Logo Fausto Lupetti Editore a partire da metà gennaio.
Il libro raccoglie una serie di riflessioni relative al tema della trasparenza, intesa come strumento di garanzia etica e valore comune a diversi settori: giustizia, politica, pubblica amministrazione, economia, cultura, mass media.
Una trama all’interno della quale la comunicazione si candida a giocare un ruolo allo stesso tempo trasversale e altamente specifico: quello di un vero e proprio “facilitatore etico”, in grado di fare della trasparenza non solo l’oggetto di regole deontologiche specifiche, ma uno strumento di valutazione e regolazione multidisciplinare.
Di qui, la scelta di affrontare il problema attraverso uno sguardo multifocale, articolato in tre sezioni: “Riflessioni”, con i contributi di esperti provenienti da diversi ambiti e discipline; “Analisi”, dedicato agli aspetti più propriamente comunicativi e tecnici; e “Punti di vista”, che raccoglie valutazioni e opinioni di più largo respiro attraverso la visione di alcuni autorevoli interpreti della società attuale.