Un tempo, l’Italia è stata la capitale Europea del design.
Il presidente Assafrica & Mediterraneo sottolinea che il Mediterraneo include paesi ed economie assai diverse, ponendosi come bacino di confluenza di Europa, Africa, Asia. “Il primo mito da sfatare è che, dal punto di vista imprenditoriale e dei mercati dell’area, esista un Mediterraneo. Esistono invece tante specificità: ogni Paese porta avanti le sue politiche economiche, individuando i suoi settori industriali prioritari ed il suo modello di sviluppo.” Secondo Ottati dunque i vantaggi competitivi che l’impresa italiana, in particolar modo piccola e media, può sviluppare operando su questo “orizzonte allargato” consistono nel servire nuovi mercati, rimanere competitivi rispetto alla concorrenza mondiale, consolidare una base comune su cui creare uno sviluppo su altri mercati grazie anche alle competenze locali. “Non dimentichiamo che anche questi paesi hanno a loro volta le proprie relazioni commerciali e si sta creando sia una Zona Araba di Libero Scambio che una zona di integrazione africana a seguito della creazione dell’Unione Africana sul modello dell’Unione Europea. Alcuni paesi come Marocco, Giordania e Israele, poi, sono in libero scambio con gli Stati Uniti e quindi possono essere base anche per tale mercato, senza i vincoli commerciali e doganali che questi hanno con l’Unione Europea. Ma è fondamentale soprattutto la creazione di Network informativi affidabili tra Nord e Sud del Mediterraneo, per far conoscere le imprese tra di loro per iniziative comuni, commerciali e industriali, per società miste e più in generale per lo sviluppo del partenariato imprenditoriale.” L’economia delle relazioni è vincente per lo sviluppo d’impresa, soprattutto nel Mediterraneo- ribadisce Ottati - dove affinità e vicinanza facilitano il suo sviluppo.